Durante queste feste ho avuto un po’ di tempo per sfogliare e analizzare sommariamente la mia sudata copia di Kenpō Gaisetsu (拳法概説), che riuscii ad acquistare qualche mese fa. Ovviamente sono partito dalla sezione dei kata, e voglio condividere con tutti gli appassionati qualche dettaglio interessante che merita attenzione.
Per chi non lo conoscesse, il libro in questione è stato pubblicato nel 1930 e ne hanno partecipato alla stesura Mutsu Mizuho (insegnante, il cui vero nome è Takada Mizuho / 高田 瑞穂, 1898-1970) e Miki Jisaburō (三木 二三郎, 1904-1952), uno studente appassionato. Mutsu Mizuho (laureato all’università Keio e dipendente dell’Università Imperiale di Tōkyō) si recò a Okinawa nel 1930, con Miki Jisaburō, con l’unico scopo di studiare le tradizioni di combattimento autoctone dell’isola. Durante la loro permanenza visitarono eminenti insegnanti come Ōshiro Chōjo (1887-1935), Kyan Chōtoku (1870-1945), Yabiku Moden (1882-1945), Miyagi Chōjun (1888-1953) e Yabu Kentsū (1866-1937); tra questi, sicuramente tre (Ōshiro, Kyan e Yabu) sono confermati, in quanto compaiono ufficialmente nella lista dei kata presenti nel libro. Shinkin Gima (“Taidan: Kindai Karate-dō no Rekishi wo Kataru” ovvero “Resoconto dettagliato sulla storia del karate moderno”, 1986) afferma che in questo viaggio i due autori incontrarono anche Kojō Kahō (1849-1925), ma mi pare altamente improbabile, visto che Kahō morì nel 1925; inoltre mi puzza che una famiglia “marzialmente chiusa” come quella dei Kojō si fosse “aperta al pubblico” per uno scopo come quello di scrivere un libro…ma è solo una mia supposizione (update: in realtà sembra che Miki abbia incontrato Kojō Kafu (1906-1996) e suo padre Kojō Saikyō (1873-1941), e che quest’ultimo gli abbia insegnato il kata Ippyakureihachi / 一百零八 / 108, benché poi non sia stato riportato né illustrato nel libro).
Mutsu fu uno studente di Gichin Funakoshi e di Hironori Ōtsuka, rispettivamente i fondatori dello Shōtōkan-ryū e del Wadō-ryū. Si dice che abbia prestato servizio come insegnante per la “Karate Research Society” dell’università di Tōkyō (Tōkyō Teikoku University Karate Kenkyu-kai) dall’Aprile 1933 al Dicembre 1936, quando fu costretto a dimettersi per aver usato senza permesso il nome della Karate Kenkyu-kai durante l’annuncio della sua candidatura politica per la “Camera bassa”.
Nel 1933 Mutsu Mizuho pubblicherà una seconda opera (Karate Kenpō / 唐手拳法), ma di questo ne parleremo un’altra volta (finalmente sono riuscito ad acquistare anche questo libro, lo sto attendendo con TANTA pazienza…).
Per quanto riguarda Miki Jisaburō, di lui si conosce poco, entrò nel club di Karate dell’università di Tōkyō nel 1928, dove sicuramente praticò sotto la supervisione di Gichin Funakoshi.
Sappiamo che Miki si recò a Okinawa anche l’anno precedente la pubblicazione di Kenpō Gaisetsu, cioè nel 1929 (anche in questo viaggio era presente Mutsu Mizuho, che fu però costretto a tornare a Tōkyō proprio durante il tragitto): in questa occasione ebbe modo di sviluppare varie interviste a eminenti esperti di karate dell’isola. E’ possibile trovare la traduzione in lingua inglese dell’intervista che Miki fece a Kyan Chōtoku qui.
Tornando a Kenpō Gaisetsu, questo libro assume una grande importanza non solo per le informazioni che contiene riguardo all’arte di maestri contemporanei di Okinawa, ma fu anche la prima pubblicazione a contenere la descrizione dei kata Passai shō (Bassai shō), Kōsōkun shō (Kankū shō) e Gojūshiho, fino ad allora praticamente inesistenti in terra madre (Giappone). Inoltre è inclusa una sezione sul bojutsu di Okinawa nonché tre kata di bo (bastone lungo 180cm circa), grazie al contributo di Ōshiro Chōjo e Yabiku Moden (entrambi esperti della scuola Yamanni-ryū / 山根流).
Ma passiamo a dare un’occhiata all’elenco dei kata presentati nel libro:
- Passai shō (パッサイ 小)
- Kōsōkun shō (公相君 小)
- Chintei (チンテイ)
- Nijushi (二十四)
- Gojūshiho (五十四歩)
- Kyan Sensei no Passai (喜屋武 先生のパッサイ)
- Itokazu Sensei no Jutte (糸數 先生の十手)
- Ōshiro Sensei no Seishan (大城 先生のセイシャン)
- Kyan Sensei no Chintou (喜屋武 先生のチントウ)
- Yabu Sensei no Gojūshiho (屋部 先生の五十四歩)
Iniziamo a fare qualche speculazione. Di sicuro il Passai shō e il Kōsōkun shō sono originati da Itosu Anko, che però nell’anno di pubblicazione del libro era già bello che morto da quasi 15 anni. Possiamo supporre che i due kata in questione furono insegnati a Miki da Ōshiro Chōjo o Yabu Kentsū.
I kata Chintei e Nijushi (che personalmente non pratico) non ho la più pallida idea di chi possa averli insegnati…si accettano suggerimenti!
Gojūshiho e la relativa variante di Yabu suppongo provengano entrambe da Yabu Sensei, ma non ne sono sicuro.
Rimane un completo mistero il Jutte di questo fantomatico maestro Itokazu: a dire il vero, il (co)gnome di questo maestro compare anche 19 anni prima che Karate Kenpō venisse scritto. Il 25 Gennaio 1911, il quotidiano Ryūkyū Shinpō / 琉球新報 riferì di un “festival di karate” tenutosi al “Centro di addestramento per insegnanti della prefettura di Okinawa” (Okinawa-Ken Shihan Gakkō / 沖縄県師範学校). L’articolo di giornale (per maggiori informazioni sull’evento si legga qui) riporta che in quella occasione alcuni noti esperti di karate si sono esibiti in diversi kata, nella fattispecie:
- Sēsan (Funakoshi Gichin)
- Passai (Mr. Kiyuna)
- Gojūshiho / Ūsēshi (Yabu Kentsū)
- Naihanchi (Mr. Itokazu)
Tenendo in considerazione la data, è altamente probabile che il signor Itokazu menzionato nell’articolo di giornale sia lo stesso che compare in Kenpō Gaisetsu in relazione al kata Jutte, tant’è che la scrittura del cognome usa gli stessi identici kanji (糸數). Di questo maestro sappiamo quindi che praticava sicuramente due kata di area Shorei: Naihanchi e Jutte.
Tornando a Kenpō Gaisetsu, la sezione che descrive i kata di bo, riporta tre forme:
Shūshi no Kon (周氏之棍)
Sakugawa no Kon (佐久川之棍)
Shirotaru no Kon (白樽之棍)
Questi kata sono inequivocabilmente il contributo principe di Ōshiro Chōjo e Yabiku Moden al libro di Miki e Mutsu.
Per i praticanti Shōtōkai (come il sottoscritto), questa sezione dei kata di bo rappresenta un fatto storico IMPORTANTISSIMO, per diverse ragioni:
- lega i kata di bo che si praticano nello Shōtōkai alla fonte primaria (Ōshiro Chōjo) e ai nomi (kanji) originali; osservando il libro di Miki e Mutsu SCOPRIAMO che il kata praticato nello Shōtōkai come Sueyoshi no Kon (末吉之棍), in realtà si chiama Shūshi no Kon. Questo scambio di nomi deve essere stato effettuato per errore verso gli anni ’50 e si è protratto nel tempo fino ad oggi. Più di una fonte orale riporta che Gigō Funakoshi, durante la pausa estiva (a Tōkyō), tornava a Okinawa per trovare la madre e le sorelle, ma sappiamo anche che in quelle stesse occasioni si allenava e imparava da esperti locali come Ōshiro Chōjo. Sicuramente in una (o più) di queste occasioni Gigō imparò e riportò in patria allo Shōtōkan (il dōjo) i tre kata di bo presentati in Kenpō Gaisetsu. Non è da escludersi che Miki (e/o Mutsu), una volta tornato da Okinawa e aver scritto il libro, abbia “passato” i kata di bo (imparati da Ōshiro Chōjo e Yabiku Moden) a Gichin e allo stesso Gigō.
- sappiamo che il kata Matsukaze no Kon (松風之棍) è stato codificato da Gigō Funakoshi (il terzogenito di Gichin), se ne deduce quindi che il mancante Sueyoshi no Kon è stato “perduto” dallo Shōtōkai. Molto più probabilmente, visto che il kata non fa parte del curriculum della scuola Yamanni-ryū, semplicemente non è stato insegnato a Miki né a Mutsu.
- la pratica del bastone lungo (rokushaku bo / 六尺棒 ) Shōtōkai, come il relativo sistema stilistico, è un derivato della scuola Yamanni-ryū successivamente modificata (soprattutto nel modo di lavorare, di tenere e far scorrere il bastone) da Gigō Funakoshi; i cambiamenti apportati sono da inquadrarsi nell’ottica aggressiva (e non difensiva) e di combattimento a lunga distanza che hanno caratterizzato tutto il karate di Gigō Funakoshi
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